Dalla vostra corrispondente francese: qui Versailles, domenica 6 novembre ventiventidue, piove, ci sono 9 gradi. Oggi si parla di libri.
La superdettagliatissima recensione de Il Libraio, peraltro competente e puntuale, messa in Rete dalla nostra coach Denise, mi esonera dal descrivere la trama di “ Un giorno questo dolore ti sarà utile”, del bravo Peter Cameron, già onusto di gloria per “Quella sera dorata”.
Fin troppo ovvio pensare all’opera di Salinger e di sostanziosi copyright dei suoi eredi: poiché l’ambizione di ogni artista è quella di fare qualcosa per la PRIMA volta, il successo planetario de “Il giovane Holden” ( titolo originario è “ Un terzino nella grappa” che è un intraducibile gioco di parole), ha indotto ogni giovane scrittore statunitense a cimentarsi con l’illustre precedente, ma non direi che ci siano riusciti in molti. Sicuramente Cameron ha partorito un personaggio così deliziosamente provocatorio e snob e odioso, da reggere piu’ che bene in confronto con Salinger.
Ma questo nostro James vive in un’altra epoca, con tutte le conseguenze del caso: fra le cose che mi hanno maggiormente divertita ci sono i dialoghi fra fratello e sorella, così magistralmente veri ed autentici da suscitare tenerezza, fra fratelli si fa proprio così.. ma del resto anche i genitori hanno un notevole spessore, padre e madre entrambi fatui, vanitosi, egoreferenziati, fanno parte del gioco così come gli incontri con una pessima psicoanalista, a cui James fornisce su un vassoio d’argento materiale per le sue paranoie e per l’assoluta incomunicabilità con un osso duro come lui. Praticamente, si salva solo la nonna.
Come è noto, oggi le nonne sono altamente di moda, perché sono giovani belle e pimpanti, ma sostanzialmente elargiscono amore nello stesso modo degli Anni ’46, al tempo del giovane Holden. Quella del nostro James è la chiave di volta del suo insopportabile nipote, perché ha l’immensa virtu’ di non mentire. Il punto focale del libro è la lotta all’ipocrisia, asse portante della una società, delitto insanabile, condizione esistenziale senza tempo, con cui il novello Holden si azzuffa e trova pace soltanto nell’onesto humour di sua nonna, che fa piazza pulita delle falsità e dei formalismi. A scuola, certo, alla fine James ci andrà, ma dalla nonna ha imparato a non fingere. Preziosissimo dono che darà una nuova fisionomia alla sua bella anima.
Daniela Botti dice
Cara Paola, ti ringrazio per questa bella e sempre puntuale recensione.
Ma soprattutto desidero augurarti ogni bene per la tua nuova vita in terra straniera.
La scelta di stare vicino alle tue figlie è quella giusta. La pioggia e i nove gradi non ti devono fare dubitare di questo, ma lo sai benissimo.
Ti abbraccio con affetto e attendo nuove recensioni e collegamenti on line.
Daniela Botti
Renata dice
Paola e’ sempre un piacere leggerti