Le mie fedeli amiche che hanno letto “ Nonnità” e mi seguono sul sito, sanno che fra i molti miei libri, queste settanta paginette che palpitano dei sentimenti di una nonna a distanza sono molto reali, veritieri. Permettono di identificarsi e sorridere pensando a questo comune stato d’animo tanto condiviso e che soltanto chi lo prova, sa cosa significhi.
Però a un certo momento LE CREATURE CRESCONO. Una cosa meravigliosa, no? La scoperta e la conquista del mondo a cui anche noi diamo il nostro bravo contributo. Vestiti, scarpe, zainetti, biciclette più grandi. E poi arriva la fatidica data dei tredici anni, quando, se fino al giorno prima ce li eravamo spupazzati-baciati-accarezzati, da oggi basta. Da oggi, baci no: c’era qualcuno che si puliva col palmo della mano la guancia, mi hanno raccontato.
Quindi bisogna adeguarsi. Personalmente ho sofferto davvero molto in questa fase, anche perché vivendo a mille chilometri di distanza, quanto le prime stelle, quando mi sbarbavo sette ore di treno e arrivavo, col cuore a mille, colma di desiderio di stringermeli al seno, ero d’improvviso raggelata da un irrigidimento della schiena, da una lieve torsione del capo, da una misera sillaba in risposta alle domande.
Ma allora una nonna si arrende? Nessuna di noi si è arresa alle offese degli ormoni. Una nonna non si arrende, ma si ADEGUA. Trova altri strumenti per non interrompere la comunicazione. Vi voglio raccontare una storia esemplare.
Una mia amica, che chiameremo Anna, nonna di un maschio e di una femmina, con la sua brava laurea in fisica, si è rifatta due volte il liceo per fare una sorta di doposcuola ai suoi nipoti, che quotidianamente vanno a casa sua e fanno quello che i professori hanno richiesto, sotto l’attenta e vigile nonna.
Lei, che a quindici anni aveva incontrato il suo amore, che chiameremo Pietro, sul treno dei pendolari universitari e che lo aveva adorato per tutta la vita, ricambiata da un fortissimo sentimento, di recente ne era stata privata.
Così c’è stato questo scambio di doni. Una nonna che fa il doposcuola, due nipoti che le permettono di avere ancora un grande desiderio di futuro, nonostante il dolore.
Forse qualcuno di voi penserà di non avere mai avuto bisogno di un sostegno al liceo. E allora non sono stata brava di esprimere il concetto che volevo. Neppure i nipoti di Anna ne avrebbero avuto bisogno.
Roberta dice
Da nonna quasi unica (l’altra anche lei sola abita a 100 km) ho il piacere/dovere di spupazzarmi, per ora una donzella (5 anni) ed un virgulto (7 anni) per ora me la passo benino, non problemi scolastici, anche se le mie elementari sono lontane qualche cosa ancora ricordo, sono molto cambiati i metodi ed io “mi adeguo”, quando verrà un altro cambiamento farò la stessa cosa, sperando di non fallire nell’impresa.
Luciana dice
Mio nipote 19 anni ha perso la sua mamma io sono la nonna mamma di della mia amata figlia scomparsa.
Io vivo lontana ma vorrei stargli più vicina ma lui nn mi cerca e io soffro tantissimo.Oltre ad avere il cuore a pezzi
Adelaide dice
Io ho 2nipoti sono la vita mia sono affettuosi ,la grande è una signorina bensì ha 10 anni ,il piccolo principe è un’ ometto peccato che ultimamente lì vedo poco e io ne soffro molto.
Chicca dice
Grazie Paola❤️