E’ abbastanza sorprendente che a scrivere un libro come “ Mara” , che narra la storia di una tredicenne che nasce e vive sotto il fascismo, sia una giornalista di estrema sinistra e che ne sappia trarre un succo imprevisto.
Intatti Ritanna Armeni, che tutti conosciamo fin dai gradevoli duelli televisivi con Giuliano Ferrara, ha studiato in maniera profonda la materia e dopotutto chi di noi avrebbe potuto dire cosa passasse per la mente di una giovinetta nell’era fascista? Il racconto s’intreccia con brani di storia, che sembrerebbero contraddire la comune credenza che le donne nel deprecato Ventennio fossero solo le sante Mogli/Madri destinate a sottomettersi agli uomini e soprattutto agli uomini fascisti di cui sappiamo quasi tutto.
Armeni ci fa scoprire un mondo ignoto: intanto, a suo avviso, Mussolini, qui ovviamente moltissimo amato da Mara e dalla sua amica Nadia, che non lo abbandonerà sino alla morte, ha fatto molte innovazioni sociali di grande rilevanza a favore della donna e, sempre secondo Armeni il degradare del regime è dovuto alla corruzione dei gerarchi e alla ipocrisia falsa di cui era circondato Mussolini.
Mara studia ed entra al Ministero della Pubblica Istruzione, come assistente di un importante professore, che da semplice dattilografa ne intuisce i meriti e la fa salire a maggiori livelli di collaborazione. Del resto Mara è una ragazza molto solerte, amata in famiglia e dagli amici, pronta al sacrificio e fiduciosa nell’ideologia. Quando poi il progredire delle orrende guerre coloniali e il crescente legame con nazismo mina le sue certezze, allora assistiamo al crescere dei dubbi suoi e della popolazione, che prima inneggiava a gran voce e poi mormorava nascostamente il suo dissenso perplesso. Molto bella la descrizione della folla che da ogni via confluisce davanti al Balcone per sentire con crescente entusiasmo dalla vibrante voce del Capo l’annuncio della dichiarazione di guerra. Da brividi.
Sì, è un libro istruttivo, molto istruttivo, scritto in uno stile limpido e scorrevole che ci fornisce un bel mucchio d’informazioni e che ci fa entrare nell’anima di una ragazza che non ha proprio niente a che spartire con i giovani delle generazioni successive, ma che ha pienamente vissuto la propria. La parte dedicata alla guerra poi è molto coinvolgente, il contrasto terribile fra l’ avanzare degli americani sulla Capitale e la agghiacciante mutazione dei nazisti nel culmine di via Rasella sono pagine di storia viste dall’occhio di una ragazza che non sa più cosa pensare, ma che si batte per sopravvivere, che fa chilometri in bicicletta per avere un po’ di verdura, e di un’intera generazione di donne, che ha sostituito in tutti i posti gli uomini in guerra.
Per me è stata una vera scoperta, credevo che certe cose fossero avvenute solo in Inghilterra e invece sono accadute anche qui, fatte e vissute da quella generazione che ha subìto dolori inenarrabili, prima di scegliere se confluire sulle montagne fra i partigiani o nella Repubblica di Salò. Un mondo tutto da scoprire. Brava Armeni, hai avuto un’idea vincente.
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