Rapporti genitori figli. Sembrano essere la chiave di volta di ogni confidenza, racconto, romanzo, film o serie tv. Amore e odio.
Oggi ho riflettuto su questo tema e mi è venuta in mente la metafora del pellicano.
Ho spesso raccontato alle mie figlie questa metafora dell’amore materno, attraverso una splendida poesia di De Musset, dallo stesso titolo. L’autore racconta di un pellicano che, tornando nella sera stanco e tristissimo perché non ha trovato cibo per i suoi piccoli, si squarcia il petto e dà se stesso come nutrimento ai cuccioli.
Non esiste alcun fondamento scientifico di questo evento, ma la leggenda resiste da secoli.
I rapporti genitori figli possono essere intelligenti o stupidi, amorosi o indifferenti, buoni o cattivi ma in ogni vita umana lo zoccolo duro continua a essere quell’enorme fardello dell’amore che ti ha generato.
Se ne parla in sordina, sul lettino dello psicoanalista, nelle confidenze più intime con le amiche, ma se ne continua a parlare.
A questo aggiungo uno spunto da una recente lettura che ho fatto: un geniale manuale di sopravvivenza che si chiama Transurfing, trilogia di un fisico quantistico russo che contiene pagine profonde ed interessanti, delle quali una in particolare mi ha colpito.
Zeland dice: “subito fin dalla nascita, su un neonato si riversa un effetto aggressivo di enorme entità. Il bimbo se ne stava tranquillo nell’accogliente e caldo ventre materno ma a un certo punto viene preso ed estratto rozzamente da questo benessere. Sente le urla della madre e può darsi che si renda conto di essere stato la causa delle sue sofferenze. Ecco che il fondamento per un futuro complesso di senso di colpa è già posato”
Ecco, non ci avevo mai pensato al fatto che ogni creaturina sentisse le urla.
Che fatica venire al mondo e da che cosa ci si deve riabilitare!
In ogni caso, queste o altre ferite non guariscono, secondo me. Prima o poi smettono di sanguinare e si continua a vivere, cercando di metabolizzare dolori e rabbie, che sono destinate a diluirsi lentamente.
Se ora torno alla metafora del pellicano mi vengono quindi in mente tutte le acrobazie cui dobbiamo ricorrere per essere degni di vivere, come genitori e come figli. Abbastanza forti da oltrepassare insidie e trabocchetti e saltare a pié pari al di là dell’ostacolo.
Dato che la razza umana non pare al momento sul punto di estinguersi e dato che siamo tutto venuti al mondo nello stesso modo, può darsi davvero che il pellicano ci abbia dato la dritta per vivere al meglio, senza squarciarsi il petto ma mettendo al primo posto Amore.
Sempre e soltanto.
Sei anche tu di questo parere o per me questo pensiero è soltanto effetto di una domenica freddina e piovosa?
Antonio Rotundo dice
amore forza vitale curiosità respiro osservazione qui ora sempre