… Elena osservò il suo cucciolo a pois e gli si avvicinò, ed essendo l’unica della famiglia ad avere già fatto la varicella poté quindi sbaciucchiarselo tranquillamente. Così gli sedette accanto e, sottovoce, nel brusio circostante, chiese “ Hai visto?”
“ Già, ho visto. Tutto come se niente fosse. Chissà come te la godevi e come vorresti sentirmi dire che avevi ragione. Tutto continua come sempre. Feste, compleanni, onomastici, anniversari, eccetera eccetera…”
“ Beh? Non è andata male, mi sembra”.
“ Certo. Al momento del brindisi hai dato un bacetto al nonno come se puzzasse”.
“ Non fare il drammatico. Ho fatto quello che dovevo, lo sai che non sono un tipo espansivo”.
“ No, non lo so. Con me, lo sei”.
“ Che c’entra. Tu sei un bambino”.
“ Mmmh… Carino, il tuo capo. E’ quello che è innamorato di te da vent’anni?”
“ Sì, pressappoco. Ma forse ho trovato il modo di sbarazzarmene”.
“ Come? Dimmi dimmi”.
Non fecero in tempo a chiarirlo perché Luca entrò dalla porta della serra e, come John Wayne in “Mezzogiorno di fuoco” si avviò a grandi falcate verso sua moglie e, con tono da docente universitario, disse “ Se non hai niente in contrario avremmo qualcosa da dire”.
“ Avremmo? Usi il pluralis maiestatis adesso? ”
“ No. Intendo Marco, Pietro ed io”.
I quali nel frattempo si erano accostati a lui e Luca indicò alle signore dove sedersi.
Tommaso sul tavolo, tutto a pois come la Pimpa, aveva una tale autorevolezza da sembrare un giudice sullo scranno e, poiché le donne si erano sedute attorno e gli uomini erano in piedi più indietro, la scena aveva qualche somiglianza con i processi di The Good Wife, Suits, Damages e via dicendo. Parlò per primo Pietro.
“ Vorrei dire alla mia fidanzata Giulia che, ora che ha superato con successo il suo esame di “Analisi 1”, desidero che venga ad abitare a casa mia e che dopo una convivenza di qualche mese, vorrei passassimo ad ufficializzare con un regolare matrimonio il nostro già consolidato rapporto….”
“ Ma come cazzo parli??!!” gridò Giulia, “ Scendi dal pero! Io non ho nessuna intenzione di convivere né tanto meno di sposarti!! Al matrimonio ci penserò – se ci penserò- fra dieci anni! Chi si sposa più oggi??”
“ Calma calma calma!” ordinò Tommaso dalla sua postazione. ” Questa serata deve essere speciale. Noi uomini abbiamo deciso che non accettiamo le vostre imposizioni e in questo momento rispondiamo punto per punto alle cose che ci avevate detto. La nostra famiglia è una democrazia. Non abbiamo nessuna intenzione di accettare i vostri ordini”.
Tutti restarono di sasso, Elena inclusa, che non si aspettava di dovere affrontare un intero schieramento nemico.
“ Anche io avrei da dire qualcosa”, fece Marco saltellando sull’ormai unica gruccia e accostandosi al giudice. “ Ieri ho saputo che mia moglie ama un altro. È cosa strana perché avevo sempre pensato che quest’altro – che sarebbe Michel – andasse a letto con David, ma forse siamo una specie bisessuale senza mai averlo ammesso ufficialmente. Io non trovo giusto che ciò succeda e d’altronde non voglio neppure impedirle di realizzare i suoi desideri, dato che Claudia ha sopportato per anni questa mia maledetta depressione, per cui me ne andrò a vivere dalle nonne, dove stiamo dando inizio a un nuovo business, che per il momento terrò segreto. Non è olio, non è lana, lo saprete a tempo debito”.
Un figurone, aveva fatto un figurone, pensò Elena di suo figlio, che per la prima volta in vita sua aveva usato un atteggiamento da uomo sicuro di sé. Un vero figurone.
Claudia – che forse non la pensava così – si scagliò contro Marco e per poco non lo fece cadere, il che, data la sua posizione declamatoria genere “Tu quoque Brute, fili mi ” avrebbe senz’altro causato la rottura della gamba sana.
“ Non avevi diritto, stronzo!! Non avevi diritto di abusare della mia fiducia! Michel è un amico e niente di più e tu non dovevi sputtanarmi davanti a tutta la famiglia!!”
“ Oh…” disse Elena, “ Figurati cara! Questo sembra davvero il momento delle verità. Se non siamo onesti sino in fondo questa sera, la sera delle nozze d’argento, non lo saremo mai più! Talvolta le famiglie entrano in crisi e ne escono più rinforzate, oppure si disintegrano se non valeva la pena di continuare a vivere nell’ipocrisia. Non per niente voi sapete che ho deciso di dividere la mia esistenza da Luca, perché non mi è più possibile sopportare i suoi tradimenti, specie ora che è innamorato di un’altra. Così gli ho chiesto di andarsene da questa casa ”.
Luca tossicchiò. Si eresse in tutta la sua altezza e con tono mellifluo disse “ Forse dimentichi che siamo in regime di comunione di beni, cara mia. Questa casa è stata pagata con i soldi di entrambi e ti annuncio ufficialmente che non ho nessuna intenzione di andarmene da casa mia”.
Allora Elena fece una risatina, si alzò, sbottonò gli ultimi due bottoni della camicia di seta perché aveva mangiato troppo e annunciò con voce soave, chiara e senza possibilità di equivoci “ Bene, mio caro. Hai proprio ragione. In tal caso me ne andrò io”.
Madonna mia, pensò Tommaso grattandosi furiosamente le pustole. Il contrattacco è fallito.
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