Ho fatto un sogno. Ho immaginato di essere uomo – partorito, lavato, lustrato, coccolato, divinizzato dalla mamma- e di aggirarmi – come in The Walking Dead – nel panorama della realtà moderna.
Ero smarrito di fronte alle donne di oggi, non sapevo assolutamente come cavarmela, cosa dire, cosa pensare e sentivo soltanto il desiderio di rintanarmi in una specie di caverna platonica e aspettare che lo tsunami cui stavo assistendo passasse. Tremavo come una foglia e ovviamente ero frustrato, perché le donne non si sognavano neppure di tornare sui propri passi e inchinarsi ancora al potere maschile e diventavano sempre più forti, rabbiose e piene di pretese: insomma francamente insopportabili.
Così ero subito caduto in depressione e passavo le mie giornate rannicchiato in posizione fetale per sopportare le angherie della sorte, sperando che tornasse la mamma a trarmi d’impaccio. UN INCUBO. Mi sono risvegliata fradicia di sudore, tutta contenta di essere proprio io, proprio donna, e di vivere nel mio secolo, quello delle magnifiche sorti e progressive.
Effettivamente, non deve essere facile essere uomo oggi.
Ripensando a mente fredda al sogno, provavo il forte desiderio di spezzare una lancia in favore di queste ultime generazioni di maschi che, probabilmente informati erroneamente dal proprio DNA, credevano che per loro la vita sarebbe stata una passeggiata e che tutto continuasse come accadeva da sempre. Invece le cose sono radicalmente cambiate. Libri, film e serie tv ci mostrano donne di New York, di Parigi, di Londra, di Dubai ancora più smaliziate di noi, comportarsi con un filo di arroganza e rosicchiare pezzo per pezzo così tante posizioni di comando da lasciare spazi sempre più ridotti al maschio in generale.
Le città, col loro corollario naturale della solitudine, soltanto nella coppia possono trovare un antidoto. Perché ovviamente, con questa perenne contesa, i problemi si moltiplicano alla stessa velocità con cui si moltiplicano le trasmissioni televisive di gastronomia. Lo squilibrio è aumentato e si è passati da un polo all’altro in tempi in realtà non brevi, ma sempre troppo brevi per rovesciare un dominio di lunga durata.
Poiché ho due nipoti maschi sono un tantino preoccupata del loro futuro, consapevole di essere stata una delle tante a spargere il seme della zizzania, con le mie sfolgoranti teorie sulle conquiste delle donne. Cosicché auspico che si raggiunga una specie di compromesso nel quale entrambi le parti in gioco siano felici. Se riusciamo a salvare il nostro impoverito pianeta potremo pure salvare il gioco delle coppie e farne qualcosa che funzioni senza farci sbarellare tutti. La via regia, si sa da sempre, è quella dell’amore e del rispetto.
Voi che esperienza avete? Che ne pensate di ciò di cui vi ho parlato, mie care amiche geniali?
ilaria dice
Sono pienamente d’accordo con te. Oggi gli uomini si suddividono in 2 categorie, quelli terrorizzati
dalle donne forti e quelli che le vedono come un oggetto da sottomettere e annientare e prevaricare.
Io però sono sempre più d’accordo con la famosa frase che “Dietro un grande uomo c’è sempre una
grande donna” e questa è la più grande responsabilità di voi mamme e nonne, ossia istruire i vostri
figli e nipoti al rispetto e all’amore.