Ho visto “Belfast”.
Io non sono una che si commuove facilmente e tantomeno piange, ma questo meraviglioso film che il grande attore britannico Sir Kenneth Branagh dedica alla sua città natale e alla sua famiglia, è qualcosa di veramente unico. Immersi come siamo nella violenza efferata o nei film in cui la repellente droga infiamma lo schermo, vedere un inno d’amore alla famiglia – UNA FAMIGLIA CHE SI AMA – è quasi imbarazzante.
In questa famiglia svettano le figure dei nonni. Ne sono parte integrante e hanno quella meravigliosa carica d’amore, per la quale il nipotino, – interpretato magicamente dal decenne Jude Hill – , non vuole assolutamente lasciare Belfast per Londra, dove il padre elettricista potrà guadagnare meglio e il piccolo avere un giardino dove giocare a palla e avere nuovi amici…”NOOOOOOOOOOO” urla Buddy. “Ma non ci sono i nonni!!!”.
Non c’è colui con cui studiava le strategia per conquistare la compagna di banco, non ‘è la nonna che era la voce più disincantata e allegra del clan, pronta a sfornare su tutti battute taglienti e ironiche, pronta a dare dare dare. E nell’ultima scena, mentre il pullman per Londra si muove adagio adagio, vediamo il primissimo piano della nonna una straordinaria Judy Dench, che dice “ Fa che non si volti, ti prego. Fa che non si volti…”
Ma invece Buddy si volta, come se sbirciasse nell’anima , di nascosto da tutti, e dà un ultimo segreto e innamorato sguardo alla sua nonna, che resta da sola, lì, a sorvegliare Belfast e le sue malefatte. Siamo negli anni in cui protestanti e cattolici si scannano. No, non sto parlando del Medioevo, ma del secolo scorso.
Lascia un commento